ENZO BIANCHI – IL PANE DI IERI
[ … ] mia madre deponeva sul tavolo ogni mattina una grissia del “pane di ieri”, un fiasco di vino, un orciolo di olio e una saliera, tutto ricoperto da un tovagliolo da lei ricamato con la scritta “l’olio, il pane, il vino e il sale siano lezione e consolazione”.
Sì, per me lo sono stati e lo sono ancora.
[ … ] un’opera d’arte culinaria che, per essere gustata veramente, va conosciuta nei suoi semplicissimi ma straordinari ingredienti. Le acciughe, innanzitutto. Certo, solo Nico Orengo riesce a narrare degnamente il salto dell’acciuga, quel magico viaggio dalla riviera della Liguria alle colline del Monferrato.
Il pane di ieri – Enzo Bianchi
Conversazione con Enzo Bianchi
Fuori percorso
NICO ORENGO – IL SALTO DELL’ACCIUGA
C’è un punto nella storia in cui le acciughe cominciano a viaggiare verso l’entroterra, a inerpicarsi per le valli, a scavalcare piccole Alpi. Quando e perché? Chi furono i primi contrabbandieri che nascosero il sale sotto le acciughe. Quelli che volevano ingannare i gabellieri di Genova prima, di Savoia dopo. O quelli che speravano di turlupinare le streghe? Le streghe non odiavano soltanto il sale ma anche le acciughe. E dunque se quel trucco fu messo in atto non servi a far volare l’acciuga oltre i monti né ad aprire vie del sale. Il volo dell’acciuga comincia molto prima delle notti delle streghe. Molto prima.
Il salto dell’acciuga – Nico Orengo
In tutto il libretto si sente il profumo dell’aglio rosa, del salso del mare, delle valli nascoste e della Olga, la rossa di capelli che passa nelle pagine come una cometa tra i picchi delle montagne