Poesia che mi guardi
Un’esile scia di silenzio
Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera
come le estreme foglie
dei pioppi [ … ]
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.
antonia pozzi
Un ramo già fiorito
Caro R.
oggi è il terzo giorno di primavera.
E dopo almeno tre vani tentativi il pesco e la mimosa
hanno dato alla luce i loro piccoli bocci.
Come non essere, oggi, doppiamente felice di questi suoi fogli,
anch’essi usciti improvvisamente dall’inverno tanto lungo?
Più che di bocci si può parlare di un ramo già fiorito.
E ora aspetto solo di veder l’albero intero.
cristina campo
È vostra la vita che ho perso
Attorno a questo mio corpo
stretto in mille schegge, io
corro vendemmiando, sibilando
come il vento d’estate, che
si nasconde; attorno a questo
vecchio corpo che si nasconde
stendo un velo di paludi sulle
coste dirupate, per scendere
poi, a patti.
amelia rosselli
Amelia Rosselli se fosse un uomo sarebbe considerato il più dotato e il più stravagante dei poeti della sua generazione.
Ma essendo una donna il riconoscimento, quando c’è, viene fatto a mezza bocca, il suo nome, non si sa come, rimane fuori dalle antologie più importanti, la sua presenza viene rifiutata nelle raccolte e nelle traduzioni all’estero.
E lei, come una talpa cieca, in preda all’ossessione del tempo e della solitudine, va scavando dei tunnel stregati nel ventre della poesia. (Dacia Maraini)
Frisbees poesie da lanciare
Ho quasi la certezza di essere stata una foca in un circo in una precedente incarnazione.
Andavo matta per il pesce e gli applausi.
Andavo matta per il pesce e gli applausi? Bene,
in questa vita ho imparato a farne a meno.
Io mi presentavo sempre come
traduttrice”, se poi mi capitava
di aggiungere sono anche poeta
immancabilmente l’interlocutore
mi correggeva: vuoi dire “poetessa”?
La volta successiva, con un’altra persona,
se dicevo: sono anche poetessa,
venivo comunque corretta con un:
vuoi dire “poeta”?
Ora sono una monaca