Michail Bulgàkov
LETTERA AL GOVERNO DELL’URSS
Io mi rivolgo al governo dell’Urss con la seguente lettera. Dopo che tutte le mie opere sono state proibite, tra molti cittadini, ai quali sono noto come scrittore, hanno cominciato a levarsi voci che mi danno un unico consiglio: scrivere una piece “comunista”, e inoltre rivolgersi al governo dell’Urss con una lettera di pentimento che contenga una sconfessione delle mie idee precedenti, espresse nelle mie opere letterarie [ … ] Non ho prestato ascolto a questo consiglio [ … ] Il desiderio, maturato in me, di porre fine ai miei tormenti di scrittore mi costringe a rivolgermi al governo dell’Urss con una lettera veritiera [ … ] La lotta contro la censura, quale che essa sia e sotto qualunque potere essa esista, è mio dovere di scrittore, così come sono gli appelli alla libertà di stampa [ … ] Io sono un fervente ammiratore di questa libertà e ritengo che se qualche scrittore pensasse di dimostrare che non ne ha bisogno, egli si renderebbe simile a un pesce che dichiarasse pubblicamente di non aver bisogno dell’acqua [ … ] Quando la stampa sovietica dichiara che “ogni scrittore satirico nell’Urss attenta al regime sovietico“ sono pensabile io nell’Urss? [ … ] Prego di prendere in considerazione il fatto che l’impossibilità di scrivere per me equivale ad essere seppellito vivo [ … ] Faccio appello al senso di umanità del potere sovietico e prego che si lasci magnanimamente andare libero me, scrittore che non può essere utile nella propria patria. Se invece quello che ho scritto non è convincente e mi si voterà a un perpetuo silenzio nell’Urss, prego il governo sovietico di darmi un lavoro conforme alla mia professione e di impiegarmi in un teatro come regista stabile. Io propongo al governo dell’Urss un regista e un attore assolutamente leale, senza la minima ombra di spirito di sabotaggio [ … ] Se non sarò nominato regista, prego di darmi il posto stabile di comparsa. Se non si può darmi questo posto, prego di darmi quello di operaio di scena. Se neppure questo è possibile, prego il governo sovietico di agire nei miei riguardi come riterrà opportuno, ma di agire comunque, perché io, drammaturgo che ha scritto cinque opere teatrali, noto nell’Urss e all’estero, non ho davanti a me altro che la miseria, la strada e la rovina [ … ]
28 marzo 1930, Michail A. Bulgàkov
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