Boris Pasternak

L’aspetto di Pasternak è splendido: nel suo viso vi è qualcosa di contaminato tra un arabo e il suo cavallo: la diffidenza, la tensione dell’ascolto, e da un momento all’altro … la più totale prontezza alla corsa.
Un’immensa e insieme equina, selvaggia e timida mobilità degli occhi. (Non degli occhi, ma dell’occhio).
Un’impressione di perenne ascolto, di attenzione incessante e – di colpo – l’esplosione nella parola, piuttosto in qualcosa di atemporale: quasi che a parlare fosse una roccia, o una quercia.

Marina Cvetaeva

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Fausto Malcovati racconta Pasternak
I classici del moderno – Boris Pasternak

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